#: locale=it ## Tour ### Description ### Title tour.name = Monastero dei Benedettini ## Media ### Title album_396C5E11_820D_ACB9_41D4_3E14E8AC1354.label = Photo Album IMG_3418 album_396C5E11_820D_ACB9_41D4_3E14E8AC1354_0.label = IMG_3418 panorama_8B3C9922_816F_8F8E_41CD_864FE6277576.label = Ingresso panorama_8C14F5ED_8205_CD2B_41AF_9E48AE1A39B0.label = Sala rossa panorama_8CAC8C33_8204_C33F_419E_F88FB5278445.label = Pietro Tacchini panorama_8CB3DD6C_8204_5D29_41B8_824AAC66D3AB.label = Pozzo panorama_8EEAAC0F_820D_C2E7_41B1_EB5E265E55A4.label = Struttura flottante panorama_8F82FDD9_821C_DD6A_41D6_9CFFE58DE663.label = Balcone 1 panorama_90EC7806_819D_8D96_41C6_458BAD13DF0C.label = Anfora panorama_9314E7A2_820C_CDD9_41CE_E6DC3CC04541.label = Multimediale panorama_93F62FFB_8204_5D2E_41D9_F7D59E65B470.label = Galleria panorama_93F76AD3_8204_477E_41D7_0195802406C5.label = Balcone 2 photo_870C4FE5_95A6_638F_41CC_4FC2F4C9D65F.label = IMG_3827_1 photo_8CE3FA55_9766_2C8F_41B6_D045171A4157.label = IMG_3829_1 photo_924F4D3F_86AF_3EF2_41E0_1F56B7F87E1B.label = monastero-benedettini-gallery-4 photo_A1996CFA_AA9C_673C_41D8_7AB79F7C7B3D.label = monastero-benedettini-museo-gallery-5-web photo_A74C50CF_9767_DD9B_41E1_6532C8F5D872.label = IMG_3824_1 photo_B0E59E26_97E6_248D_41C5_A2CC96AECF70.label = IMG_3840_1 photo_B83FC1EB_977E_DF9B_41DF_93CFC83F7744.label = IMG_3841_1 photo_C4AE5DE9_AF10_403C_41B1_52C8E6B9ED93.label = uno-dei-corridoi video_888B24F7_A530_38A2_41E0_0553A83AD94E.label = Raccontami Catania_ il Monastero dei Benedettini video_DBE1525E_AF10_C015_41D9_71965668B79F.label = promo Officine Culturali ## Popup ### Body htmlText_8D48189B_95A6_2DBB_41CA_F3A063559039.html =
Questo tratto del percorso, ancora nei locali del Laboratorio di Geodinamica, prevede il passaggio al di sopra del posso e quindi su una piattaforma a sezioni cilindriche concentriche che si allargano verso il basso.
La piattaforma, che serviva come basamento per strumenti di rilevamento sismico, fu costruita nello spazio vuoto di una cisterna contingua al pozzo e si alzava originariamente per altri 80 cm rispetto al piano del pavimento, di cui è stata conservata una porzione integra.
Al fine di isolare la piattaforma dello spazio circostante, il rimanente vuoto della cisterna, in questa fase, venne riempito con sabbia e materiale inerte che assorbisse la trasmissione di pressione o urti.
Ripreso il percorso sulla passerella in vetro si attraversa un breve e angusto corridoio, un tempo utilizzato come camera oscura per sviluppare lastre impressionate dalle apparecchiature del Laboratorio.
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Questo primo ambiente costituisce il ''ventre'' della cucina benedettina. Sulla destra è immediatamente visibile la lava della disastrosa eruzione del 1669, che d'ora in poi sarà presente in quasi tutti gli spazi del percorso.
Discesi alcuni gradini, a sinistra, attraverso un' apertura nel muro, si osserva il vano dove cadeva, attraverso un foro sulla volta, la poltiglia di cenere prodotta nei fornelli soprastanti, disperdendosi nel sottosuolo. A destra invece sono visibili: un mortaio in pietra lavica e vasche in muratura, intonacate, che servivano per il lavaggio; poco oltre si osserva la base di un grande fornello con la canna fumaria.
Girando attorno alla canna fumaria, ad un livello più basso lungo il percorso segnato dalla rampa metallica, sono visibili i resti di una fogna; alla fine della rampa, sulla sinistra, vi è una latrina, alla quale si addossavano i resti di della scala che in origine collegava questa cantina con la cucina soprastante. Sulla destra si conserva invece integra la nuova scala, i cui gradini sommitali sono visibili, al piano superiore, a destra dell'ingresso alla grande cucina.
Prima di passare all'ambiente successivo, si possono osservare sulla volta i conci di pomice lavica, ormai privi dello strato di malta, asportato nel tempo da probabili dilavamenti.
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Questo ambiente circolare fortemente caratterizzato dalla presenza della lava, è stato ricavato durante i recenti lavori di sistemazione del museo mediante la rimozione di circa 500 metri cubi di pietrame e terra.
Al fine di ripristinare il pavimento del soprastante antirefettorio, è stata realizzata una piastra metallica, ancorata alle muratura con barre in acciaio ad alta resistenza.
Sporgendosi sulla lava dai gradini posti sulla sinistra, attraverso il foto centrale praticato sulla struttura rossa, è possibile vedere una porzione dell'affresco che orna la volta del grande refettorio.
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Lasciata la galleria, l'ampio spazio sulla destra è stato rinvenuto murato.
Vi confluivano, un tempo acque pluviali: un tratto del canale di scarico è ancora visibile a terra.
Questo ambiente è predisposto per una breve sosta e la fruizione di materiale multimediale.
Ripresa la rampa che costeggia il vano-sosta, un piccolo balcone, si apre sulla cisterna che ospita la piattaforma per gli strumenti del Laboratorio di Geodinamica.
Da qui si gode un ulteriore visuale degli intricati spazi sotterranei.
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Questa lunga galleria sottostante il Corridoio dell'Orologio - il più lungo del monastero (230 m) - conduce verso destra all'uscita di sicurezza che porta al Giardino dei Novizi; verso sinistra costeggia invece gli ambienti del Laboratorio di Geodinaminca, visibile attraverso una ferritoia praticata sul muro.
Questa e altre ferritorie servivano per la ventilazione delle vecchie cantine e offrono oggi singolari ed intrecciate prospettive attraverso l'articolarsi delle strutture murarie.
L'ultimo tratto della galleria, verso sinistra è segnato dalla rilevante presenza del banco lavico sul quale si può transitare mediante una passerella metallica.
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Busto dell' astronomo Pietro Tacchini.
Egli istituì il primo osservatorio. Il Regio Osservatorio inaugurato nel 1880, fu costruito sul vulcano Etna, mentre la succursale cittadina nasce nel 1885.
Il grande complesso dei Benedettini fu adibito a vari usi e frazionato in più parti. Ospitò caserme, scuole e istituti tecnici, per un certo periodo anche il Museo civico (poi trasferito al Castello Ursino), l'osservatorio astrofisico del professor Pietro Tacchini, nonché il "Laboratorio di Geodinamica" di Annibale Riccò, oggi sede del museo della fabbrica, ma soprattutto divenne sede della Biblioteca Civica di Catania formatasi a partire da quella benedettina e, con i successivi ampliamenti, divenuta l'odierna istituzione delle Biblioteche riunite Civica e A. Ursino Recupero.
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Al geometra Antonino Leonardi, uomo saggio, colto e lungimirante, che dell’architettura ha fatto la sua ragione di vita, viene quindi intitolata la Sala Rossa del Museo della Fabbrica dei Benedettini che lui stesso progettò e realizzò durante gli anni del recupero del Monastero di San Nicolò l’Arena.
L’iniziativa è stata promossa dalla famiglia Leonardi, dai soci di Officine Culturali e dal dipartimento di Scienze umanistiche dell’Ateneo.
Leonardi è stato a lungo il responsabile dell’Ufficio tecnico dell’Università di Catania – sezione Benedettini.
Insieme all’architetto Giancarlo De Carlo e al preside Giuseppe Giarrizzo è stato uno dei protagonisti del recupero del Monastero: per oltre trent’anni lo ha instancabilmente curato, osservato, e amato, condiviso e trasmessoo le sue conoscenze per il bene della collettività. Anche dopo essere andato in pensione, collaborando con gli operatori dell’associazione Officine Culturali, di cui era socio, ha continuato a conservare e trasmettere la memoria del recupero del Monastero dei Benedettini, evento unico per la sua vita e che ha cambiato la vita di molti.
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### Title window_29EB0154_AFF0_4015_41E4_1C2E906B9970.title = Officine Culturali window_2B3C1D74_AF10_4015_41E1_2308F2567A75.title = Sala multimediale window_2C81ED01_AF10_C1EF_41B6_EDEBF711A01D.title = Sala rossa window_C4830D0F_AF70_C1F3_41DE_ABE88D107788.title = Ingresso window_D185F323_AF10_4033_41E1_B1278D311A29.title = Pietro Tacchini window_D59A1AFE_AF10_4015_41D9_E1B74D50A4A0.title = Antonio Leonardi window_D6B53A5B_AF17_C013_41B3_107022DEB3BC.title = Galleria window_D9B1674C_AF10_4075_41D5_3F5F81154DA8.title = Pozzo ## Action ### URL LinkBehaviour_DDB07E32_D3CB_5601_41E7_F510E8BCC89C.source = http://35.161.39.127/it/